L’incontinenza urinaria è una problematica psicologicamente molto pesante, e può essere dovuta sia a problemi derivanti dal muscolo detrusore, che a inefficienza dello sfintere. In quest’ultimo caso la chirurgia urologica è in grado di intervenire attraverso il posizionamento di sfinteri artificiali che restituiscono la normale continenza e permettono un ritorno alle normali attività quotidiane senza limitazioni.
Lo sfintere artificiale consiste in un sistema idraulico impiantabile costituito da una cuffia cilindrica che si colloca attorno all’uretra bulbare e che viene riempita con una soluzione di acqua distillata e mezzo di contrasto radiopaco, un serbatoio del liquido di riempimento che serve a regolare la pressione del sistema e viene posizionato lateralmente alla vescica, e una pompa che attiva il sistema che viene posizionata lateralmente allo scroto. Questo sistema sfruttando il riempimento e lo svuotamento della cuffia attorno all’uretra permette la normale continenza o lo svuotamento della vescica a comando.
L’intervento dura in media 2 ore, in seguito al quale la degenza in ospedale è di circa una settimana. Al primo controllo post intervento dopo circa 4 settimane viene attivato il sistema e istruito il paziente sul funzionamento dello sfintere artificiale che permetterà di ottenere una continenza completa.