Il tumore della vescica è il nono tumore più frequentemente diagnosticato, con una incidenza maggiore nell’uomo rispetto alla donna.
Il fattore di rischio principale e più riconosciuto è il fumo di tabacco, numerosi infatti sono gli studi che dimostrano l’elevato aumento di incidenza di cancro vescicale nei fumatori rispetto ai non fumatori. Questo è dovuto all’assunzione attraverso il fumo di sigaretta di sostanze cancerogene che vengono espulse dal nostro corpo attraverso l’apparato urinario e generano quindi mutazioni genetiche nelle cellule vescicali portandole a uno sviluppo in senso maligno. Esposizioni lavorative a queste sostanze sono un altro grande fattore di rischio per questo tipo di malattia.
Esistono vari istotipi di tumore vescicale, il più frequente dei quali è il carcinoma uroteliale, il quale presenta due precursori, che sono il tumore papillare non invasivo, una neoplasia meno aggressiva, e il carcinoma in situ (CIS), una neoplasia già aggressiva ma ancora limitataalla superfice della vescica che però può presentarsi in più punti della parete vescicale.
È un tumore che generalmente si manifesta con una macroematuria totale, ma può anche presentarsi con disturbi urinari di tipo irritativo, con aumento quindi della frequenza e l’urgenza a dover urinare, e bruciori durante la minzione.
Tenendo in considerazione la sintomatologia, gli esami principali per arrivare a diagnosi certa sono l’ecografia delle vie urinarie, che può evidenziare eventuali lesioni, la citologia urinaria, che è in grado di identificare le cellule maligne e l’uretrocistoscopia, un esame che consiste nell’andare a studiare la vescica attraverso una telecamera che viene introdotta in vescica attraverso l’uretra.
A questi esami di primo livello si possono associare esami di secondo livello che permettono anche un’eventuale stadiazione del tumore, per poter individuare la terapia che meglio si addice alla patologia del paziente